Prefissi telefonici

Storia ed elenco dei prefissi telefonici internazionali

Quando si tratta di effettuare delle chiamate internazionali, è indispensabile comprendere l’importanza dei prefissi.

Parliamo, infatti, di una serie di cifre che vengono aggiunte ai numeri telefonici nazionali, in modo da permettere la comunicazione tra paesi diversi: tutto questo, dunque, può essere estremamente utile nel momento in cui si sta cercando di pianificare un viaggio all’estero o più semplicemente per contattare amici, familiari o colleghi di lavoro che si trovano al di fuori dell’Italia.

Pertanto, in questo articolo esploreremo la storia dei prefissi internazionali, fornendovi inoltre un elenco molto completo di quelli più comuni.

Storia dei prefissi telefonici internazionali

L’introduzione dei prefissi telefonici internazionali è stata necessaria per facilitare la comunicazione tra paesi diversi nell’ambito dello sviluppo delle telecomunicazioni globali.

Prima di allora, infatti, la telefonia era prevalentemente nazionale e non era necessario comporre alcun prefisso per effettuare chiamate all’interno dello stesso paese (ci riferiamo agli anni ’40 del secolo scorso).

Tuttavia, con l’avvento delle chiamate internazionali, è diventato essenziale distinguere in modo preciso ed univoco le chiamate provenienti dall’estero (o effettuate verso l’estero).

Il primo sistema di prefisso telefonico internazionale

Il primo sistema di prefisso telefonico internazionale è stato introdotto nel 1960 dall’International Telecommunication Union (ITU): un’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nello sviluppo delle telecomunicazioni globali.

Questo sistema utilizzava un codice di uscita, noto come “International Direct Dialing” (IDD), seguito dal prefisso del paese di destinazione e infine dal numero di telefono del destinatario.

Tutto ciò, quindi, ha consentito di effettuare chiamate internazionali in maniera diretta, senza l’ausilio di un operatore telefonico.

Prefissi telefonici internazionali oggi

Oggigiorno, i prefissi internazionali sono ancora in uso e seguono un formato comune.

Essi, infatti, sono costituiti da uno o più numeri, che identificano univocamente un determinato paese, i quali vengono inseriti prima del numero telefonico nazionale per consentire il corretto reindirizzamento della chiamata attraverso le reti telefoniche internazionali.

A titolo di esempio, quindi, riportiamo l’elenco dei prefissi telefonici internazionali più comuni:

• Stati Uniti: +1

• Regno Unito: +44

• Francia: +33

• Germania: +49

• Cina: +86

• Giappone: +81

• Australia: +61

• Brasile: +55

• India: +91

• Italia: +39

Ma, per l’elenco completo dei prefissi telefonici internazionali, vi rimandiamo all’articolo intitolato “Prefissi telefonici internazionali: cosa sono e come funzionano“, pubblicato sul sito magicaweb.it

Conclusioni

In conclusione, quindi, senza l’utilizzo dei prefissi telefonici sarebbe praticamente impossibile stabilire collegamenti telefonici tra paesi diversi, poiché le chiamate finirebbero per essere instradate in modo errato.

Il tutto, ovviamente, senza poter raggiungere il destinatario previsto.

Per questo motivo è estremamente utile ricordarsi di inserire correttamente il prefisso internazionale prima di comporre il numero telefonico nazionale, in modo da avere l’assoluta garanzia che la chiamata arrivi correttamente al ricevente.

Tuttavia, va sottolineato che oggigiorno molti servizi di telefonia mobile e applicazioni di comunicazione dispongono di funzionalità integrate per comporre automaticamente il prefisso locale corretto, in base al paese di destinazione.

Tirando le somme, quindi, grazie ai prefissi telefonici internazionali è stato possibile (ed è tutt’ora possibile) stabilire collegamenti telefonici globali, al fine di riuscire a comunicare con persone dislocate in qualsiasi parte del mondo.