Qual è la legislazione UE in materia di trasporti su strada? Ecco tutto quello che c’è da sapere

Ad oggi l’Unione Europea vanta una rete integrata di trasporti regolata da una normativa precisa che ha l’obiettivo di assicurare a tutti i cittadini una circolazione efficiente su strade, porti, aeroporti e sulle vie ferroviarie. Le attuali regole comunitarie in vigore e le politiche sui trasporti puntano non soltanto a garantire soluzioni di mobilità efficienti ma anche a sviluppare alternative e soluzioni che possano essere quanto più possibile eco-sostenibili

e, dunque, rispettose dell’ambiente.

Le politiche sui trasporti comuni dell’Unione Europea sono attualmente uno degli elementi più strategici delle istituzioni comunitarie e sono regolate dall’articolo 4 e dal titolo VI (articoli da 90 a 100) del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Scopriamo dunque insieme tutto quello che c’è da sapere riguardo in particolare al trasporto su strada, di cui si occupa Senatransukraina.

Cosa prevede la normativa dell’UE sul trasporto su strada

Ad oggi a normare la materia sono tre regolamenti ed una direttiva.

Il Regolamento (UE) 2020/1954 impone una serie di limitazioni rispetto ai periodi di guida massimi (stabiliti su base giornaliera e settimanale) includendo anche indicazioni precise riguardo alle interruzioni e ai periodi di riposo giornalieri. Si tratta di un regolamento che ha introdotto maggior flessibilità rispetto a prima in termini di orari di lavoro e che conferma il divieto di riposo settimanale in cabina.

Le imprese che si occupano di trasporti, inoltre, hanno il divieto assoluto di offrire premi o compensazioni agli autotrasportatori in riferimento alle distanze percorse o alla rapidità di servizio, al fine di evitare che per ottenere tali riconoscimenti i lavoratori possano mettere in serio pericolo la loro salute mentale e fisica.

Tale regolamento fa anche riferimento ai tachigrafi, ovvero gli strumenti che registrano i tempi di guida e di riposo dei conducenti. C’è qui, tra l’altro, un tema particolarmente delicato legato alla gestione e alla protezione dei dati personali.

In questo caso il regolamento prevede l’obbligo di installare all’interno dei pezzi di uno smart tacograph di ultima generazione che renda più semplice tracciare gli attraversamenti di frontiera e tutte le operazioni di carico/scarico merci.

Il Regolamento (UE) 2020/1055 riguarda l’accesso alla professione dell’autotrasporto, che viene concesso anche alle attività che effettuano trasporti di merci su strada con veicoli di massa tra 2,5 e 3,5 tonnellate (solo per i trasporti internazionali); restano al contrario  escluse quelle che usano veicoli di massa fino a 2,5 tonnellate.

Il Regolamento (UE) 2020/1956 promuove la digitalizzazione del trasporto merci, stimolando le autorità competenti e gli operatori economici a tenere traccia delle operazioni e della relativa logistica tramite mezzi informatici ed elettronici.

Infine la normativa (UE) 2020/1957 stabilisce norme sul distacco dei conducenti nel settore del trasporto su strada, ovvero quella condizione in cui un datore di lavoro volesse porre uno o più lavoratori a disposizione di un altro soggetto per l’esecuzione di un determinato invio di merci. La norma prevede che gli Stati membri debbano effettuare di comune accordo controlli sui conducenti e i loro veicoli su strada ogni sei mesi, con lo scopo di evitare frodi e di verificare il rispetto dei regolamenti (CE) n. 561/2006 o (UE) n. 165/2014.

Il tema dell’impatto climatico

In questo periodo storico, anche alla luce di molti eventi climatici estremi sempre più frequenti, c’è un’attenzione crescente al tema della sostenibilità.

A livello di trasporti, l’Unione Europea da questo punto di vista si è attivata con il cosiddetto “pacchetto Pronti per il 55%”: l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di C02 nel settore dei trasporti su strada del 55% entro il 2030. L’iniziativa è in realtà ancor più ambiziosa perché mira a raggiungere l’impatto zero per autovetture e mezzi pesanti entro il 2035.