Tutto ciò che c’è da sapere sulla trapiantatura dei pomodori

Il pomodoro non può essere considerato nel novero degli ortaggi più fragili: nonostante ciò, nel caso in cui si debba procedere con delle operazioni di trapiantatura occorre comunque adottare le precauzioni del caso, ma anche avere a disposizione le macchine ideali per usufruire di una resa ottimale. La fase di trapiantatura può garantire risultati ideali solo a condizione che la fase di semina venga eseguita secondo parametri ben precisi, in una zona riparata dal vento e abbastanza calda. Nel momento in cui le piantine raggiungono un’altezza di una quindicina di centimetri e hanno sviluppato almeno tre foglie, si può procedere con la fase di trapiantatura.

Gli accorgimenti da tenere a mente

È decisiva la distanza che deve essere lasciate sia fra le piantine che fra le file di piantine. Tra una pianta e l’altra è auspicabile tenere non meno di 40 centimetri di distanza, senza superare i 60; tra le file, invece, la distanza ideale è di circa 80 centimetri. Da non sottovalutare, poi, è la profondità a cui la piantina viene collocata, anche perché essa deve essere omogenea: solo così si può essere certo che l’ortaggio avrà una crescita rigogliosa.

Le trapiantatrici

Una Trapiantatrice pomodoro può funzionare in modalità semi-automatica o in modalità automatica. Ovviamente in quest’ultimo caso si può beneficiare di standard di efficienza davvero elevati; tutto quel che deve fare l’operatore è alimentare i pannelli nelle guide di caricamento. La macchina, poi, afferra le piante con delle pinze e le posiziona nel punto giusto. Una trapiantatrice semi-automatica, invece, permette di regolare sin dal primo momento le pinze, la profondità di trapianto e la ruota frontale di serie. In tutti e due i casi, comunque, non ci sono tempi morti e si può essere sicuri che la piantina venga collocata nel modo più appropriato, senza rischi o danni potenzialmente letali.

Il periodo giusto per la trapiantatura

I mesi di aprile e maggio sono quelli ideali per trapiantare il pomodoro, che – come è noto – diventa protagonista dell’orto, ma anche della tavola, soprattutto nei mesi estivi. Stiamo parlando di una specie orticola molto diffusa per la quale non è consigliabile seminare direttamente in campo; viceversa, è preferibile fare in modo che le piantine crescano in vaso e, in seguito, trapiantarle nel terreno. Seguendo tale procedura, tra l’altro, si ha la possibilità di anticipare la semina.

Le condizioni ideali

Il clima ideale per una pianta di pomodoro si aggira tra i 20 e i 25 gradi: si tratta, infatti, di una specie che patisce il freddo, e addirittura al di sotto dei 13 gradi il rischio è che le piante subiscano danni tali da portarle alla morte. Ecco spiegata la ragione per la quale si deve prestare molta attenzione al periodo in cui i pomodori vengono piantati. Il tempo a dimora in campo deve corrispondere alle settimane più calde. Come detto, conviene trapiantare fra il mese di aprile e quello di maggio, ma si può anticipare a marzo nel caso in cui si coltivi sotto tunnel o ci si trovi in una zona geografica dal clima molto mite. Non ci sono problemi se si procede a giugno, anche se in questo caso il periodo di raccolta sarà più breve. Gli esperti raccomandano di eseguire il trapianto quando il terreno non è fradicio – anche perché sarebbe fangoso – ma neppure eccessivamente secco: come si suol dire, con il terreno in tempera.

La preparazione del terreno

La preparazione del terreno che precede le operazioni di trapiantatura serve a rendere drenante il suolo, in modo da prevenire i ristagni di acqua da cui potrebbero scaturire malattie fungine: una delle più pericolose è la peronospora dei pomodori. Non solo: lavorando il terreno in maniera appropriata è possibile predisporre i nutrimenti di base di cui la pianta avrà bisogno, senza dimenticare la sostanza organica ammendante che serve a migliorare le caratteristiche del terreno stesso. La preparazione va effettuata una decina di giorni o un paio di settimane prima del momento in cui verrà effettuato il trapianto, a cui si potrà procedere solo dopo che le piantine si saranno acclimatate.