Fossa biologica intasata: come evitare disagi e problemi

Il disagio provocato da una fossa biologica piena e intasata è notevole, soprattutto perché nella maggior parte dei casi esso presuppone l’intervento di un tecnico. Ecco perché conviene agire in maniera preventiva, mettendo in atto alcune semplici ma importanti precauzioni: a svelarcele è il team di Carrare Spurghi.

Prima di tutto, volete presentarvi ai nostri lettori?

Carrare Spurghi è una società operativa da più di 30 anni nel settore. Ci teniamo a mettere in evidenza che da sempre riserviamo alla sicurezza nei cantieri la massima attenzione possibile, ed è per questo che lavoriamo in conformità con le norme per la tutela dei lavoratori e per la prevenzione degli infortuni, sulla base di tutte le prescrizioni contenute nei piani di sicurezza quando ciò è previsto. In più, vantiamo le certificazioni UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001 per il trasporto di rifiuti speciali, la pulizia di canali e condotte e lo spurgo di pozzi neri.

Ed ora passiamo alla fossa biologica: quali sono gli sbagli che non possono proprio essere commessi?

Ovviamente non ci si può dimenticare di provvedere a una manutenzione regolare, che deve essere accompagnata da una pulizia periodica. Più in generale, poi, è bene adottare alcune sane abitudini quando si usano gli scarichi della lavanderia, della cucina e del bagno: poche cautele che prevengono il fastidioso intasarsi delle fosse settiche. Prevenire, in questo caso, vuol dire prestare la massima attenzione a tutto quello che viene scaricato all’interno delle condutture attraverso il lavello o il water. I nemici principali sono i residui solidi, che intasano la fossa quando, essendo stati scaricati, si depositano nella vasca di accumulo provocando incrostazioni e sedimenti.

In concreto che cosa si può fare per non ritrovarsi con la fossa biologica piena?

Il primo consiglio per evitare di ritrovarsi con la fossa biologica piena è quello di evitare di buttare negli scarichi domestici i residui di cibo, i fondi di caffè, i mozziconi di sigaretta, gli assorbenti, i pannolini, i cotton fioc e i tovaglioli di carta. Inoltre, occorre evitare che nella fossa finiscano sostanze chimiche tossiche o comunque nocive: è il caso delle sostanze grasse, degli oli esausti e dei diserbanti, ma anche dei pesticidi e delle vernici. Tutte queste sostanze, infatti, possono mettere a repentaglio l’attività dei batteri anaerobici, e ovviamente anche causare degli ingorghi favorendo la formazione di tappi.

Come si fa a capire se è arrivato il momento di sostituire la fossa biologica?

Partiamo dal presupposto che se è tenuta bene una fossa biologica può durare vari decenni, fermo restando che sono numerose le variabili che possono essere coinvolte quando si tratta del corretto funzionamento di un impianto e, soprattutto, della sua longevità. Uno smaltimento adeguato delle acque reflue, per esempio, può essere messo a repentaglio dalla vicinanza di una falda acquifera o di un campo coltivato alla vasca interrata. Con il passare del tempo, inoltre, si riduce il livello di efficacia che viene garantito dagli enzimi che servono a digerire i liquami liquidi e solidi. Di conseguenza la variabile economica deve essere presa in considerazione con la massima attenzione, e nelle situazioni più critiche si deve valutare se sia il caso di installare una fossa settica nuova. Come si può ben immaginare, per gli impianti più datati, e quindi più martoriati dall’usura, le spese da sostenere per la stasatura e per lo spurgo non possono che crescere.

Una fossa biologica intasata è un problema così grande?

Certo che sì: nelle abitazioni di campagna che non sono collegate alla rete fognaria di città e nei condomini quello della fossa biologica intasata è un problema molto significativo, destinato a generare disagi davvero importanti. Fra le ragioni alla base di un cattivo funzionamento delle fosse settiche ci sono, come accennato, una manutenzione non adeguata e un uso non corretto. Le conseguenze che ne possono derivare sono molteplici: non solo l’otturazione delle tubature domestiche, ma anche cattivi odori o, nei casi peggiori, la fuoriuscita di liquami. Come abbiamo accennato, però, in molti casi basta evitare alcuni comportamenti sbagliati per prevenire rischi maggiori, e soprattutto per non essere costretti a spendere soldi per l’intervento di un autospurgo specializzato. Ecco perché di tanto in tanto bisogna controllare se sul fondo della fossa si sono accumulate sostanze solide: basta usare la botola di ispezione per farlo. Lo stesso discorso vale per la quantità di liquidi e di schiuma.