Oro: La politica fiscale di Obama

L’oro fino a questo momento è sempre stato un bene di rifugio, nei momenti di crisi e quando la situazione economica era tesa e non offriva sicurezze, tutte le persone che potevano si rifugiavano nell’oro come unica sicurezza in un panorama economico incerto. In questi ultimi anni la crisi ha accentuato maggiormente una tendenza all’acquisto dell’oro come una sorta di bene-rifugio, un ultimo baluardo alla crisi attuale, insomma quando tutto sembra incerto e non si capisce il mercato in che direzione sta andando, il metallo giallo diventa una sorta di difesa, tutti sempre attenti alle quotazioni oro usato. Nel mondo del trading attualmente girano voci che parlano di un probabile intervento nella tassazione dell’oro da parte del governo Obama, il 2013 sembra proprio che potrebbe essere l’anno nel quale l’America attuerebbe una politica di tassazione. Molta attenzioni anche a enti autorevoli come la Federal Reserve e altri soggetti nel settore della finanza. Attualmente sono voci che non sono in alcun modo supportate da elementi concreti, difficile anche capire se effettivamente in questo senso la politica fiscale di Obama tenda a orientarsi su una decisa penalizzazione dei possessori di oro. Altre fonti ritengono poco probabile un effettivo mutamento di rotta nella politica fiscale degli Stati Uniti, la tassazione americana sull’oro inteso in termini di plusvalenza è attualmente al 28 per cento, un livello molto alto, questo perché l’oro viene considerato un bene da collezione. Certamente bisogna dire che se si deve analizzare quella che è stata la politica dei vari stati in termini di gestione del metallo giallo, scopriamo che esiste un filo conduttore che attraversa tutta la storia relativa all’oro medesimo. La politica legata all’oro si è basata di fatto su una sorta di gestione centralizzata, questo è sempre stato un bene che nel corso del tempo è stato magari forzatamente nazionalizzato, ricordiamo anche episodi del passato nel quale è stato sottratto o rubato in nome di un bene nazionale. Proprio per questo modo di gestire l’oro, solitamente al privato è stato consentito solo ed esclusivamente di poter possedere gioielli e non magari lingotti, questi sono sempre stati un bene reclamato dallo Stato in nome di un interesse nazionale e sopra il singolo diritto del privato. Ricordiamo in tal senso nel 1935 da parte del regime di Mussolini la confisca di tutti gli anelli d’oro di tutta la popolazione per cause di forza maggiore, nel mondo moderno gli equilibri economici non si fondano più sul metallo giallo, ricordiamo però che si ricorre a questo tutte le volte che sia privati che stati l’economia reale è in difficoltà.