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Una corretta manutenzione della caldaia non solo è obbligatoria per legge, ma è anche utile. Una buona manutenzione infatti potrà portarvi si un vantaggio economico, con un risparmio energetico, sia un vantaggio di tipo ambientale portando ad una minore emissione di gas inquinanti.
Per quanto riguarda il controllo e la manutenzione dell'impianto termico si deve innanzitutto individuare la cadenza con cui questi vanno posti in atto. Per calcolarla vi basterà seguire questo semplice ordine gerarchico:
1) le indicazioni rilasciate dal costruttore dell'impianto e dalla ditta installatrice indicate in una nota
2) le indicazioni date dal fabbricante della caldaia riportate di solito sul libretto d'uso
3) le indicazioni fornite dalle normative UNI e CEI riguardanti lo specifico apparecchio che avete in uso (per caldaie autonome, ovvero di potenza < 35 kW, si fa riferimento alla UNI 10436/96, per quelle condominiali, ossia di potenza > 35 kW, invece alla UNI 10435/95);
4) Se non avete a disposizione nessuna delle informazioni sopra riportate in tal caso deve essere il responsabile dell'impianto a reperire una copia delle istruzioni tecniche relative allo specifico modello di apparecchio
Le periodicità minime fissate dalla legge prevedono diversi tipi di manutenzioni che sono: la pulizia del bruciatore e dello scambiatore di regolazione, la sicurezza e il controllo, la verifica della corretta ventilazione del locale e la verifica dell’efficienza dello scarico dei fumi.
Questi tipi di manutenzioni devo essere almeno compiute ogni anno per tutti i tipi di caldaie, sia per quelle di riscaldamento autonomo, sia per quelle condominiali dei riscaldamenti centralizzati. La legge inoltre impone che su tutti gli impianti venga effettuato un controllo riguardo all’efficienza energetica.