Ottica: settore emergente e caccia ai nuovi diplomati

10mila negozi di ottica offrono occupazione a 26mila addetti di cui più di 16mila ottici. Inoltre, negli ultimi dieci anni sono aumentati i grandi centri con orari di apertura continuata, con organici composti da più addetti e di conseguenza più ottici. A questi si aggiungono altri mille ottici che lavorano presso le aziende industriali del settore e nei 250 laboratori specializzati nel montaggio di occhiali e nell’ingrosso. Insomma ogni anno in Italia servirebbero non meno di 650 diplomati e il sistema formativo ne abilita solo 450. Per conseguire l’abilitazione di ottico occorre frequentare il corso biennale attivato dalle Regioni in collaborazione con il Ministero della Salute, al quale si accede con un titolo di scuola media superiore, come per l’Università.

 

I due anni di corso sono caratterizzati dallo studio delle materie professionalizzanti, dal diritto commerciale alla fisica, ottica e laboratorio, anatomia, fisiopatologia e laboratorio di misure oftalmiche. L’elenco è ben più articolato, abbraccia le esercitazioni di optometria, lenti oftalmiche, contattologia, ottica geometrica e oftalmica. Poi ci sono anche altre materie non specialistiche. In una parola, ad un genitore che deve aiutare il figlio ad orientarsi si può dire che la professione dell’ottico è poliedrica: si spazia dall’esame della vista all’assistenza alla scelta delle lenti per occhiali più idonee, il confezionamento di occhiali e la consegna con la dichiarazione di conformità in quanto dispositivo medico, l’applicazione di lenti a contatto, per arrivare agli aspetti merceologici, come la definizione degli assortimenti degli occhiali da vista e da sole e gli allestimenti. Una volta ottenuta l’abilitazione di ottico, se si desidera acquisire una ulteriore qualificazione, è possibile frequentare corsi biennali in optometria, contattologia, ipovisione, visione e postura.

 

Ciclicamente le scuole organizzano visite rivolte ad aspiranti studenti ed ai loro genitori, nel fine settimana. I corsi a numero chiuso iniziano a fine di settembre. Ai giovani questo percorso di studi piace, anche perché è una garanzia di lavoro certo e poi l’occhiale è glamour, un mix tra moda e salute. Il diploma di ottico si rivela così una professione cerniera tra lo specialista in oftalmologia, da una parte ed il pubblico dall’altra, alle prese con prescrizioni di ogni genere, misurazione della vista, correzione della miopia o di altri difetti visivi. Uno degli istituti più noti, lo Zaccagnini di Bologna, può vantarsi di aver abilitato più di 1.700 ottici, in sintesi oltre il 10% degli ottici attivi in tutta la filiera del nostro paese. Più in generale, i corsi scolastici sono frequentati annualmente da 250 studenti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero.