Ammortizzatori auto, come e quando cambiarli

Ci sono i Kayaba, i Monroe, oppure gli ammortizzatori bilstein b4. Stiamo parlando degli ammortizzatori auto che, nel caso in cui della vettura si faccia un uso intensivo, è meglio controllare periodicamente e, nel caso, anche cambiarli.
Ma quando? Ebbene, al riguardo la prima cosa da fare è quella di effettuare sull'auto un controllo visivo al fine di rilevare se, ad esempio, ci siano perdite di olio o usura degli pneumatici che risulta essere anormale.

Di norma gli ammortizzatori hanno una durata che può variare da un minimo di 80 mila chilometri ad un massimo di 150 mila chilometri. Detto questo, se alla guida la vettura non risponde in maniera efficiente e morbida alle sconnessioni del manto stradale, allora è bene recarsi presso un centro di revisione dove gli ammortizzatori possono essere testati in termini di efficienza e sicurezza.
Ed in ogni caso spesso è bene prestare la macchina ad un amico o ad un parente che meglio di noi può rilevare se l'efficienza degli ammortizzatori è oramai troppo bassa.

Questo perché di norma il proprietario della vettura si abitua a quelli che alla guida sono i difetti della propria macchina non solo per gli ammortizzatori, ma anche per i freni e, in generale, per quella che è la tenuta di strada complessiva del mezzo. Gli ammortizzatori, insieme agli pneumatici ed ai freni, individuano infatti per un'auto il cosiddetto triangolo della sicurezza.

Avere le gomme efficienti insieme agli ammortizzatori ed ai freni significa guidare un mezzo efficiente con la sicurezza necessaria alla guida per il proprietario della vettura e per tutti gli altri automobilisti che incrociamo in strada.
Basti pensare che anche sistemi di controllo della sicurezza più evoluti come l'ABS perdono in efficienza se gli ammortizzatori auto sono oramai scarichi.